L’ATP Masters 1000 di Parigi si presenta in una veste rinnovata, e il primo bilancio è misto: l’atmosfera generale è più tranquilla, ma offre nuove prospettive di gioco. Gli appassionati davanti agli schermi hanno avuto due giorni per abituarsi al nuovo contesto dell’arena indoor parigina. La prima impressione è che l’adattamento non sia così semplice.

Prospettive insolite e assenze pesanti

Un elemento di discussione è l’angolo della telecamera, scelto in modo tale che il campo appaia tanto largo quanto lungo. Non è chiaro se questo abbia confuso Carlos Alcaraz, ma il numero uno del mondo, dopo un buon inizio, ha perso sorprendentemente contro Cameron Norrie. Lo spagnolo si è lamentato dopo la sconfitta, affermando di non “sentire” la palla e di essere sceso in campo con la tattica sbagliata. La sua eliminazione è un duro colpo per il torneo, che aveva già perso Novak Djokovic, altro grande favorito del pubblico, ritiratosi prima dell’inizio.

La quiete della La Defense Arena

Ciò che colpisce nella nuova La Defense Arena è la relativa calma durante i cambi di campo. Chi è stato di recente alla Wiener Stadthalle, dove speaker e DJ erano costantemente al massimo volume, a Parigi si trova quasi davanti a un “film muto”. La ragione è logistica: a Vienna c’è un solo campo centrale dove si concentra tutta l’azione. A Parigi, nella nuova configurazione, l’applauso del secondo campo è chiaramente udibile anche sul centrale. Tuttavia, il “look-and-feel” generale ricorda molto quello apprezzato per anni a Bercy.

Zverev e la sfida dei campi secondari

Anche Alexander Zverev, protagonista oggi, apprezzava la vecchia arena. Come ha sottolineato a Vienna, il trasloco nella struttura più grande era necessario principalmente per i campi secondari. Ora, a differenza di Bercy, questi campi offrono spazi sufficienti per giocare un lob adeguato.

Zverev sotto pressione contro Ugo Carabelli

Proprio Alexander Zverev è stato al centro di un match ad alta tensione nel secondo turno del 29 ottobre 2025, affrontando l’argentino Camilo Ugo Carabelli. Dopo un primo set combattuto vinto dall’argentino al tie-break (7-6) e un secondo set dominato dal tedesco (6-1), la partita si è decisa in un terzo set drammatico.

La battaglia nel set decisivo

Nel set decisivo, Ugo Carabelli, numero 49 del mondo, ha strappato il servizio a Zverev, portandosi in vantaggio sul 3-1. Il tedesco ha però reagito immediatamente, ottenendo il contro-break (2-3) e pareggiando i conti sul 3-3. I giocatori hanno poi tenuto i rispettivi turni di battuta: l’argentino si è portato sul 4-3, Zverev ha impattato sul 4-4 (chiudendo il game con un ace a 191 km/h). Ugo Carabelli ha tenuto nuovamente il servizio, salendo 5-4.

L’argentino a due punti dalla vittoria

Con le spalle al muro, Zverev si è trovato a servire sul 4-5 per rimanere nel match. La tensione era palpabile. Ugo Carabelli ha subito conquistato il primo punto (0-15) con un rovescio lungolinea. Zverev ha risposto, anche grazie a un errore dell’avversario. Il tedesco ha poi eseguito un serve-and-volley perfetto, chiuso con una volée di rovescio. Sul punteggio di 30-30, Ugo Carabelli ha giocato un’intelligente palla corta (stop) di dritto, portandosi a soli due punti dalla vittoria.