Prevale un trend di avversione al rischio. Il dollaro forte deprime i prezzi del petrolio e le altre valute. Euro vicino ai minimi in 20 anni, sterlina in discesa
Vendite sull’azionario, con le Borse europee in calo, mentre la retorica rialzista dei banchieri centrali sta convincendo gli investitori che i tassi di interesse americani raggiungeranno un picco al di sopra del 4,5% al termine della stretta di politica monetaria. In Europa l’avversione al rischio legata al pericolo di recessione è alimentata anche dalle possibili conseguenze dei tagli fiscali annunciati dalla premier britannica Liz Truss (Moody’s ha avvertito che avranno un impatto negativo sul merito di credito del paese) e dall’incertezza sull’evoluzione politica italiano.
Resta poi sotto i riflettori la corsa del prezzo del gas dopo i danni ai gasdotti Nord Stream: ad Amsterdam il future ottobre sale del 12%. Lo scenario premia così il dollaro e fa scattare le vendite su azionario e titoli di Stato: lo spread BTp-Bund è sui massimi dalla primavera del 2020, con il rendimento del decennale italiano al top dal settembre 2013. Intanto, i rendimenti dei Treasury decennali hanno superato il 4% per la prima volta dal 2010 e il titolo a due anni è ai massimi dal 2007.
Tutto questo, dunque, ha penalizzato prima le Borse asiatiche (l’indice Msci Asia-Pacifico è sceso del 2% ai minimi dall’aprile 2020) e poi le piazze del Vecchio Continente. Infatti scendono il FTSE MIB -1,26% di Milano, il CAC 40 -1,07% di Parigi, dopo che la fiducia dei consumatori è calata in settembre, il DAX 40 -1,41% di Francoforte, dove l’indice della fiducia è sceso a -42,5 punti, l’ AEX -1,86% di Amsterdam, il FTSE 100 -1,51% di Londra e l’ IBEX 35 -1,59% di Madrid.
Petrolio perde quota, giù anche oro e argento
Il dollaro forte comprime i prezzi delle materie prime: il petrolio perde quota, con il Brent novembre in calo dell’1,39% a 85,07 dollari al barile e il Wti giù dell’1,47% a 77,35 dollari, ma scivolano anche l’oro (-0,3% lo spot), l’argento (ai minimi da tre settimane) e il platino (ai minimi da inizio settembre).
Prezzi gas ancora in rally, per Ue Nord Stream atto deliberato
Fa eccezione il gas naturale, ancora in rally dopo i danni ai gasdotti Nord Stream. Sulla piattaforma Ttf di Amsterdam il future ottobre sale dell’11% a 207 euro per megawattora.
«Tutte le informazioni disponibili indicano che le perdite» nei gasdotti Nord Stream 1 e 2 «sono il risultato di un atto deliberato», ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell. «Sosterremo qualsiasi indagine volta a ottenere piena chiarezza su quanto è successo e perché, e adotteremo ulteriori misure per aumentare la nostra resilienza nella sicurezza energetica», ha detto, sottolineando che «qualsiasi interruzione deliberata delle infrastrutture energetiche europee è del tutto inaccettabile e sarà accolta con una risposta forte e unitaria».
Spread Btp-Bund resta sopra 250 punti
Dopo la fiammata di martedì, lo spread BTp-Bund si mantiene sopra quota 250. Il differenziale è sempre ai massimi dalla primavera del 2020 mentre il rendimento del decennale italiano aggiorna i record da settembre 2013. In particolare, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005494239) e il pari scadenza tedesco, si attesta a 253 punti base, due in più rispetto al closing precedente a 251 punti base. In crescita anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che tocca a inizio giornata quota 4,81%, dal 4,75% della vigilia, al top da settembre 2013.
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Euro vicino ai minimi in 20 anni, sterlina sotto pressione
Sul valutario, l’euro resta debole a 0,9564 (0,9598 ieri in chiusura), vicino ai minimi da 20 anni raggiunti lunedì. La moneta unica vale anche 138,38 yen (139,05), mentre il rapporto dollaro/yen è a 144,66 (144,82). Ancora sotto pressione la sterlina dopo che l’agenzia di valutazione Moody’s ha rilevato che i tagli fiscali promessi dalla premier britannica Liz Truss saranno «negativi» per il merito creditizio del paese: un pound vale 1,0691 dollari da 1,0760 ieri in chiusura e si attesta a 0,8951 per un euro (da 0,8928).
Tokyo chiude in calo dell’1,5% in scia al Dow Jones
Chiusura in ribasso per la Borsa di Tokyo che lascia sul terreno l’1,5% a 26.173,98 punti. La seduta è iniziata con un calo dello 0,5%, seguendo il trend del Dow Jones di Wall Street del giorno prima, che si è contratto per la sesta giornata consecutiva. Durante la giornata la piazza finanziaria nipponica ha poi ampliato le perdite. La Borsa di New York, che era partita bene, è stata appesantita dai commenti di diversi funzionari della Federal Reserve che hanno lasciato pochi dubbi sull’ulteriore stretta monetaria da parte della banca centrale statunitense.