Il suo “Bacio della Fratellanza Socialista” un monumento iconico fotografato da migliaia di turisti ogni anno. Tra le sue opere anche un calendario con i ritratti di Putin.
Era famoso per aver dipinto il leader dell’Unione Sovietica Leonid Brezhnev e il leader della Germania dell’Est Erich Honecker che si baciano tra le rovine del Muro di Berlino. Il pittore russo naturalizzato tedesco Dimitri Vrubel, che ha firmato una delle opere più note del periodo post-Guerra Fredda con il suo “Bacio della Fratellanza Socialista”, un monumento iconico fotografato da migliaia di turisti ogni anno in visita alla capitale tedesca, è morto domenica nella capitale all’età di 62 anni. Il caporedattore di Art Newspaper Russia Milena Orlova ha annunciato la notizia della scomparsa con un breve un messaggio pubblicato su Facebook e la causa del decesso di Vrubel non è stata resa nota. Sua moglie, l’artista Viktoria Timofeyeva, nelle scorse settimane aveva scritto sui social che Vrubel era stato ricoverato in ospedale con il coronavirus nel giugno scorso e successivamente messo in coma artificiale a causa di insufficienza cardiaca.
Il graffito
Il graffito che aveva subito consacrato Vrubel come uno street-artist di fama internazionale è ufficialmente intitolato “Dio, aiutami a sopravvivere a questo amore mortale” (1990): è stato ispirato da una vera fotografia del 1979 in cui Brezhnev e Honecker si baciano in occasione dei festeggiamenti per i trent’anni dalla nascita della Ddr, la Repubblica democratica tedesca. Nel 2009 il graffito è stato ridipinto dallo stesso Vrubel dopo che era stato vandalizzato e usurato dal tempo.
L’opera (365 cm × 480 cm) fa parte del memoriale della East Side Gallery, una galleria permanente all’aperto sulla più lunga sezione superstite del Muro di Berlino in Mühlenstraße, tra la Ostbahnhof e l’Oberbaumbrücke lungo la Sprea. Consiste in una serie di murales dipinti direttamente su un resto del Muro lungo 1.316 metri, situato sulla Mühlenstraße a Friedrichshain-Kreuzberg.
Chi era Dimitri Vrubel
Nato a Mosca il 14 giugno 1960, Vrubel aveva studiato all’Università Statale Pedagogica di Mosca e si era trasferì a Berlino nel 1990, subito dopo la caduta del Muro e la riunificazione tedesca. Nella capitale sovietica aveva studiato anche alla scuola d’arte, anche se non si era diplomato. Nel 1983 fu comunque accettato come membro dell’Unione degli Artisti dell’Urss.
La carriera artistica
Vrubel è stato un artista dissidente precoce e costante. Nel 1986 organizzò mostre d’arte non ufficiali – e illegali – nel suo appartamento moscovita e l’anno successivo entrò a far parte del “Club dell’Avanguardia” (abbreviazione russa Klava), che comprendeva alcune delle migliori figure culturali non ufficiali dell’epoca, tra cui l’artista e scrittore Dmitry Prigov e il poeta Lev Rubinstein. Nel 2020, a Mosca, Vrubel è stato testimone della difesa di due curatori accusati di incitamento all’inimicizia religiosa per una mostra intitolata “Arte proibita-2006” al Centro Sakharov. All’epoca disse: “«iamo ancora una volta in un Paese in cui lo Stato sostiene una posizione e un’estetica e definisce illegale tutto il resto. È orribile».
L’artista, che spesso appariva in pubblico con un cappello nero, è stato spesso criticato per le sue opere provocatorie, a volte politiche, e spesso fraintese. Lui replicava alle polemiche sostenendo che la missione della sua vita era una sola: «Riportare l’arte e le persone insieme».