La scrittrice e traduttrice portoghese Maria Manuel Viana è morta lunedì all’età di 67 anni a causa di una lunga malattia, secondo quanto pubblicato dalla Direzione generale dei libri, degli archivi e delle biblioteche (DGLAB) sulla sua pagina Facebook.

“La letteratura portoghese è più povera, ma i suoi libri ci sono”, scrive DGLAB, ricordando che l’autrice de “La passione di Ana B.” ha lasciato “diversi romanzi, lei che era appassionata di letteratura poliziesca”.

La notizia della morte di Maria Manuel Viana è stata anticipata lunedì dalla scrittrice Patrícia Reis, sempre via Facebook.

Maria Manuel Viana e Patrícia Reis erano amici e hanno scritto insieme il libro “A gramática do medo”, pubblicato nel 2016 da D. Quixote.

In un testo di opinione pubblicato sulla pagina Sapo, Patrícia Reis ha ricordato che Maria Manuel era “affascinata dai libri polizieschi, preferibilmente nordici”, “divoratrice di letteratura spagnola – ha tradotto alcuni libri di quella lingua che amava” – e “francofona”.

Di recente ha perso il figlio più piccolo in un incidente d’auto, che “l’ha privata del terreno che dava per scontato”, aggiunge.

Nata a Figueira da Foz nel 1955, Maria Manuel Viana ha studiato Filologia romanza presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Coimbra ed è stata insegnante di scuola secondaria per 35 anni, a Figueira da Foz, Castelo Branco e Lisbona.

A Castelo Branco è stata coordinatrice del Centro Area Educativa, presidente della Commissione distrettuale per la protezione dei minori, candidata a deputato per il Partito Socialista, assessore alla Cultura e coordinatrice dell’Ufficio per l’uguaglianza.

In ambito letterario, è nota per i suoi romanzi “A Paixão de Ana B.”. (2002, pubblicato da Alma Azul), “La doppia vita di Mª João” (2006, Teorema), “L’estate di tutti i silenzi” (2011, Planeta), “Teoria dei limiti” (2014, Teodolito) o “La geografia del mondo” (2015, Alambique).

Oltre a “La grammatica della paura”, ha scritto un altro libro a quattro mani: “Damas, Ases e Valetes”, con Ana Benavente, pubblicato nel 2007 da Teorema.

L’ultimo libro che ha pubblicato, nel 2021, si chiama “Le prove notturne”, edito da Teodolito, ed è basato su un insieme di testi da lui scritti, che non riguardavano direttamente il covid-19, ma la vita di una donna immaginaria durante l’epidemia.

“In seguito, senza che io capissi davvero come o perché, questa donna ha iniziato a vivere con me 24 ore su 24 e l’unica possibilità di farla tacere era quella di raccontare la sua storia”, descrive l’autore nelle note finali dell’opera.

Nel campo delle traduzioni, Maria Manuel Viana ha tradotto due premi della critica libraria nazionale spagnola, “O dia de amanhã”, di Ignacio Martínez de Pisón, e “A filha do Leste”, di Clara Usón. Ha anche tradotto “I bei giorni di Aranjuez”, del premio Nobel Peter Handke.