Gli uomini di Spalletti s’impongono 1-4 sul campo della Cremonese. Pari spettacolo tra Atalanta e Udinese, bianconeri in crisi totale.

C’è elettricità nell’aria. Ma guardiamo con la dovuta freddezza, quello che sta succedendo nel campionato italiano. Dopo nove giornate, qualche prima conclusione si può tirare. E la conclusione è questa: che nel nostro calcio sta avvenendo una rapida mutazione, forse addirittura una inaspettata rivoluzione. E non solo per quanto che facendo il Napoli, mattatore in Italia e in Europa, ma anche per la facilità con cui si stanno imponendo squadre come l’Atalanta e l’Udinese. Questa domenica alla Dacia Arena hanno dato vita a un pareggio memorabile (2- 2) per intensità e colpi di scena. Una partita che Max Allegri e i giocatori della Juventus, dopo il tonfo col Milan, dovrebbero riguardare dieci volte per impararla a memoria prima del ritorno di Champions con il Maccabi.

Sono due mondi opposti, quasi agli antipodi, per spirito di gruppo e capacità di reagire. Uno spirito che anima anche il Napoli, di nuovo capolista solitario a quota 23 dopo aver battuto la Cremonese.

Il 4-1 finale non inganni. Fino all’80esimo i partenopei hanno sudato sette camicie per imporsi ai lombardi. Alla fine Spalletti, inserendo Simeone, Lozano e Olivera, ha però dato quel colpo di frusta necessario per uscire dall’impasse. Il risultato, fin troppo largo, mette in evidenza la facilità con cui il Napoli va a rete quando è ora di chiudere. Dieci gol nelle ultime due gare rendono bene il concetto.