La giornata di campionato segna anche l’ottimo debutto di Maria Sole Ferrieri Caputi, 32 anni, prima donna ad aver arbitrato una partita della serie A maschile. Povera Inter! Sempre in mezzo ai guai. O a qualche complicata crisi esistenziale da cui, nonostante la buona volontà dei protagonisti, non riesce mai uscire. Nelle sue convulsioni ricorda vagamente, se è lecito, le vicissitudini del Pd, come l’Inter quasi ogni giorno sul banco degli accusati.

Fateci caso: anche quando si parla d’altro, magari di giardinaggio, prima o poi qualcuno interviene dicendo: «Beh, certo, la colpa è del Pd…» Un mantra che funziona sempre. Garantito. Uguale per l’inter: spararle addosso è il passatempo preferito dei suoi stessi tifosi. Basta guardarli e li riconosci subito. Sono sempre molto nervosi. Alzano gli occhi al cielo, imprecano contro Simone Inzaghi – l’attuale capro espiatorio di ogni errore, anche quelli della società – e poi si lasciano andare alla consolazione della memoria. Alla nostalgia canaglia di quando sulla panchina nerazzurra dominavano i due supereroi, Josè Mourinho e Antonio Conte. Ah bei tempi… Con loro non saremmo qui con quattro sconfitte già sul groppone.

Lo special One è stato santificato perfino questa volta che la Roma ha battuto (2-1) l’Inter, perchè è comunque un trascinatore. Un pifferaio magico che, alla fine, fa credere anche ai rospi di essere belli e vincenti. Quanto ad Antonio Conte, basta nominarlo che tutti scattano sull’attenti come se fossero dei marines. Il sergente Conte rivitalizza anche i morti. Con lui non si scherza. Ad Handanovic, portiere vicino alla pensione, dicono i tifosi interisti, gli avrebbe fatto il pelo e il contropelo. Uno come Skirinanr, l’uomo mercato da difendere con le unghie che poi si fa uccellare da Smalling, sarebbe già stato retrocesso a fare l’autista o il magazziniere. Almeno fino a quando non si fosse riscattato con 100 piegamenti al giorno.