ll ministero della Salute e Aifa hanno cominciato a esaminare la possibilità di estendere il nuovo booster ai “grandi anziani”

Di fronte al virus che rialza la testa spinto dalla più contagiosa sottovariante Omicron 2, si riapre il dossier della quarta dose. Il nuovo booster per ora è stato offerto da circa un mese a una platea di circa 800mila pazienti fragili, ma ministero della Salute e Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, hanno cominciato a esaminare la possibilità di estenderlo anche ai “grandi anziani” e cioè alle persone di età più avanzata, come già stanno facendo alcuni Paesi come Israele, Francia e Inghilterra che la stanno offrendo agli over 75 o agli over 80. Il nodo però è il tipo di vaccino, perché per alcuni tecnici sarebbe meglio aspettare un nuovo vaccino.

Come detto in questi giorni i tecnici del ministero della Salute e dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, stanno riaprendo il dossier quarta dose finora riservata ai pazienti più fragili e immunocompromessi. «Verificheremo nei prossimi giorni se estenderla a fasce di popolazione più anziana. L’evidenza scientifica – ha confermato il ministro della Salute Roberto Speranza – ora non ci dice quarta dose per tutti, ci dice che bisogna approfondire e valutare se serve protezione a fasce anagrafiche più alte». La quarta dose, o nuovo booster, potrebbe essere infatti offerta nelle prossime settimane agli over 75-80, come già stanno facendo alcuni Paesi.

Ma la valutazione è ancora aperta, anche perché parte dei tecnici suggeriscono di aspettare un nuovo vaccino studiato appositamente su Omicron, in modo da fare da scudo anche per il contagio oltre che per la malattia severa. «Purtroppo il vaccino, sebbene protegga contro le complicazioni gravi della malattia, nella maggior parte delle persone ha durata piuttosto limitata per quanto riguarda la protezione contro le infezioni», ha spiegato Andrea Crisanti, direttore Dipartimento di Microbiologia molecolare dell’Università di Padova a 24 Mattino su Radio 24.