La vittoria nella terza competizione continentale tra premi sportivi, market pool e botteghino ha assicurato al club giallorosso anche entrate extra importanti per il bilancio
Il successo nella Conference League è un punto di partenza per la nuova proprietà americana della famiglia Friedkin, impegnata nell’opa per il delisting e soprattutto nell’avvio della procedura che dare finalmente alla Roma un nuovo stadio. Intanto, la dirigenza giallorossa può contare un assegno extra di circa 30 milioni, assicura dalla conquista a Tirana del terzo trofeo continentale, introdotto proprio quest’anno dalla Uefa. Anche se il montepremi non può certo competere con quelle delle altre due manifestazioni: se la Champions infatti assegna circa 2 miliardi e l’Europa League 465 milioni, alle squadre qualificate per la Conference sono destinati solo 235 milioni.
La vittoria sul Feyenoord all’Arena Kombetare e prim’ancora quelle contro il Leicester in semifinale hanno irrobustito il bonus che nelle fasi precedenti della competizione garantisce gettoni abbastanza bassi. Andando con ordine, il club giallorosso ha incassato 2,94 milioni di euro per la semplice ammissione ai gironi. La squadra di Josè Mourinho ha poi ottenuto 2,42 milioni per i risultati sul campo nelle gare del girone (sono previsti 500mila euro per una vittoria e 160mila euro per un pareggio) grazie a 4 vittorie e un pari. Risultati che hanno fornito alla Roma anche un bonus di 650mila euro per il primo posto, oltre a 600mila euro per il passaggio diretto agli ottavi di finale. Superando gli scontri ad eliminazione diretta poi sono arrivati 1 milione per la qualificazione ai quarti di finale, 2 milioni per il passaggio alle semifinali, 3 milioni per l’accesso alla finale e 2 milioni in più per aver alzato il trofeo.